martedì 15 dicembre 2009

L’Italia potrebbe essere il primo paese preferito dai Turisti

L’Italia potrebbe essere il primo paese preferito dai Turisti 2.0, la nazione più recensita online da tutto il mondo. ‘Potrebbe essere’ appunto, perché paradossalmente, fa notare Corrado Pieroboni in un’intervista per l’Espresso (dicembre) “purtroppo però l’Italia è la nazione che ha il gap maggiore tra quanto cercato e quanto trovato, tra cliccati e visitati.

Mancano vetrine nelle quali far incontrare promotori e community dei viaggiatori”. E questo gap fa decollare nazioni meno appetibili tradizionalmente per il turista offline, quali Spagna, Stati Uniti, Inghilterra, Germania, che invece nella rete hanno saputo costruire e offrire molti contenuti e informazioni utili a far fare delle scelte di preferenza nei loro confronti ai Turisti 2.0.

La recente ed imbarazzante storia del progetto Italia.it credo che la dica tutta sulla (in)capacità delle nostre istituzioni di poter cavalcare l’onda del futuro del turismo, lasciando sempre più l’iniziativa ai privati che, fortunatamente, non restano con le mani in mano, come dimostra il successo di Evolution Travel, tour operator con agenzie e agenti di viaggio virtuali, o di Viaggiscoop, il portale dei diari di viaggio online con oltre 3milioni di visitatori.

E se gli utenti sembrano sempre più i protagonisti costruttivi del turismo del futuro, molto probabilmente anche il loro strumento di comunicazione preferenziale, il telefonino, diventerà una fonte da cui ‘pescare’ informazioni che grazie a internet, saranno presenti ovunque e in qualsiasi momento, e che, grazie agli utenti, saranno sempre meno commerciali e sempre più obbiettive. Fermandosi davanti ad un hotel , ad esempio, ed inserendone il nome nel telefonino, potremmo: scoprire informazioni, prezzi e offerte; leggere i commenti degli utenti; confrontarlo con altri hotel della zona (con relativa mappa per raggiungerli) che magari hanno avuto un tasso di gradimento più alto; cogliere offerte lastminute di altri hotel concorrenti che potrebbero farci risparmiare molto denaro.

Turismo meno programmato
Precedentemente ho detto ‘davanti ad un hotel’? Esatto. La mobilità dei dispositivi di ricerca e la facile e immediata reperibilità delle informazioni non costringeranno i turisti a dover organizzare con largo anticipo i viaggi nei dettagli, ma si potrà in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento avere
informazioni su ciò che si cerca o sulle alternative possibili. In tal senso, ad esempio, l’attuale tendenza dei navigatori satellitari è sempre più offrire tali notizie e informazioni agli utenti che, oltre a pianificare il percorso del viaggio, possono oggi acquisire miriadi di informazioni accessorie semplicemente con qualche ‘touch’. E se le informazioni mancano? Allora si passa a internet. E non a caso oggi tutti i mobile integrano software e hardware di navigazione, e tutti i navigatori hanno funzioni bluetooth per interfacciarsi ai cellulari.

Turismo Google-Centrico
Il turismo per sua natura si basa sulla ricerca e scoperta di cose e posti nuovi in gradi di far divertire, rilassare, emozionare, conoscere. Il web è e sarà sempre più, grazie alla sua portabilità, la chiave di volta per fare in modo che domanda turistica e offerta si incrocino costantemente.
Domanda e offerta che si incontrano nel momento della ricerca (search), che oggi significa Google, se non altro perché è il motore di ricerca di gran lunga più utilizzato al mondo.

Se si vorrà raggiungere ed interagire con il Turista, in conclusione, occorrerà non solo dotarsi di strumenti adeguati quali un sito web accattivante e completo di informazioni; una ‘value proposition’ per essere preferiti ai concorrenti; un buon posizionamento del sito, con parole chiave attinenti nelle prime pagine di Google; una presenza (positiva) nei social network; la capacità di monitorare e capire il comportamento degli utenti. Ma occorrerà anche capire che in un mondo sempre più search-centrico le tradizionali operazioni di marketing e pubblicità monodirezionali proprie dei canali offline saranno sempre meno efficaci non tanto (o non solo) perché gli utenti hanno meno soldi da spendere, ma perché diventano più avveduti, intelligenti ed informati grazie ad internet.

Fonte: Marketing
Vincenzo D'Angelo

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