mercoledì 23 maggio 2012

Carrying Capacity - La capacità di carico: limite allo sviluppo turistico?

Il cuore dell'offerta turistica consiste senza dubbio nelle risorse turistiche primarie che le destinazioni possiedono. 

Le risorse turistiche primarie, segnatamente il patrimonio naturale e culturale, hanno due caratteristiche fondamentali. La prima è la loro unicità e, quindi, la loro non riproducibilità. Questa caratteristica rende queste risorse scarse in maniera assoluta e trasla sulle destinazioni la questione delle modalità con cui utilizzare e sfruttare le risorse turistiche in modo ottimale. 

La risposta più semplice ai problemi di allocazione ottimale delle risorse, sarebbe quella di lasciare che il mercato faccia il suo dovere. L'incontro tra le esigenze di chi produce o gestisce e quelle dei consumatori genera un segnale forte e chiaro in grado di esprimere inequivocabilmente la scarsità della risorsa; questo segnale si può toccare con mano nel prezzo di mercato. 

Tuttavia, il fatto che una buona parte del patrimonio naturale e culturale sia un bene pubblico, e pertanto difficilmente scambiabile sul mercato, rende la risposta tradizionale inefficace. 

Il lasciare l'utilizzo delle risorse turistiche all'improvvisazione porta facilmente ad un sottoutilizzo della risorsa turistica (l'assenza di prezzo fa sì che nessuno percepisca il grande valore intrinseco della risorsa) oppure - al contrario - ad un utilizzo eccessivo della risorsa turistica (il grande valore intrinseco del patrimonio è riconosciuto ma, poiché la fruizione della risorsa non comporta alcun costo, la domanda si spinge verso l'infinito). 

Occorre pertanto trovare un paradigma alternativo al mercato, incardinato sul concetto dello sviluppo turistico sostenibile. E' opportuno rendersi conto, quanto prima, che è necessario un pianificatore per garantire che lo sviluppo turistico sia effettivamente sostenibile, evitando dunque un sotto o sovra utilizzo della destinazione. 

Per garantire che lo sviluppo turistico sostenga l'economia locale della destinazione, il livello di sviluppo dovrebbe innanzi tutto aver raggiunto una certa soglia minima, oltre alla quale i costi d'investimento vengono compensati dai ricavi totali. Non è però sufficiente. Va garantito un livello di sviluppo tale da non superare anche una specie di soglia massima oltre alla quale le esternalità negative annientano i ricavi. Questa soglia massima è la capacità di carico della destinazione. Il concetto della capacità di carico presenta diverse dimensioni, riassumibili in quattro gruppi:

a) una dimensione fisica, definita come la quantità massima di visitatori collegata alla sopportazione fisica delle risorse primarie;
b) una dimensione sociale, definita come la quantità massima superata la quale cominciano a verificarsi importanti conflitti tra la popolazione locale e i turisti; 
c) una dimensione economica, definita come la quantità massima di visitatori collegata con la qualità dell'esperienza del turista;
d) una dimensione socio-economica: definita come la quantità massima di visitatori collegata all'effetto spiazzamento, cioè quella soglia oltre la quale il turismo tende a schiacciare le altre attività economiche e sociali.

Nel prossimo post una case history.

Fonte:
Jan van der Borg
Vincenzo D'Angelo

I social network come strumento di marketing


Non passa giorno che Google e Bing non tirino fuori novità e meraviglie come conigli dal cappello di un mago. E mentre Google si fa bello con il suo Search Plus Your World e solo ieri ha dato inizio al Knowledge Graph, quello che può ben considerarsi un primo grande passo verso il Web Semantico, Bing risponde con un’innovazione che potrebbe dare a Mountain View del filo da torcere.

Stiamo ovviamente parlando di Bing Social, la nuova versione sociale di Bing, che integra insieme ai risultati di ricerca, una barra laterale con notizie e informazioni provenienti dai propri contatti sui maggiori social network: Facebook, Twitter, Linkedin, Quora, Foursquare, Blogger e persino Google Plus.

È chiaro che nella “guerra tra motori di ricerca”, Bing sta cercando di battere Google dove Google non può per adesso arrivare: ovvero nell’integrazione di informazioni socialmente appetibili provenienti da canali ad oggi preclusi a Google, in particolare Facebook. Con Google Search Plus Your World, Google ha chiaramente privilegiato solo il suo social network Googel Plus.

E dal momento che Bing detiene solo il 4,4% delle ricerche globali, questa integrazione potrebbe realmente offrirgli il tanto agognato vantaggio competitivo che non aveva mai avuto sul competitor.

Bing Social: che cosa cambia:

Per adesso purtroppo non è possibile sperimentare la nuova piattaforma di ricerca, perché disponibile solo per i cittadini statunitensi su richiesta. Da quello che ho potuto vedere nelle immagini diffuse in Rete si tratta di un’integrazione non invasiva. I risultati di ricerca non saranno in alcun modo inquinati dal social, che invece avrà a disposizione una comoda barra destra laterale dove verranno riunite le quattro sezioni principali, attivate collegando i propri account a Bing:

1 - Chiedi agli amici (box per rivolgere ai contatti di Facebook una domanda inerente a una ricerca a cui non si trova risposta certa)

2 - Amici che potrebbero sapere (potrete vedere se qualcuno dei vostri contatti su Facebook ha scritto o parlato di quell’argomento)

3 - Persone che sanno (riunisce tutte le persone su vari social network che hanno informazioni o sono legate a quell’argomento)

4 - Feed delle attività (un feed che riunisce in un unico stream le domande fatte da voi e quelle fatte dai vostri amici attraverso la connessione di Bing con Facebook)

Intanto, i fastidiosi riferimenti che comparivano sotto ai risultati di ricerca direttamente nelle SERP sono stati rimossi, perché, come ha detto Derrik Connell, vice presidente di Bing, “le annotazioni sociali non erano così utili come sperato. Per altro smorzavano il senso di rilevanza dei risultati. Le persone non erano più sicure se i risultati fossero più o meno rilevanti quando apparivano i riferimenti sociali.”

I Social nuovi strumenti di marketing e SEO

Le ultime novità sia su Bing che su Google mettono chiaramente in evidenza come non sia più possibile rimanere indifferenti ai social network, sia come strumento di marketing che come strumento per ottenere maggiore visibilità sui motori di ricerca.

Chiaro che in un nuovo scenario di questo genere, in cui i motori di ricerca si fanno la guerra a suon di integrazioni sociali, anche per l’hotel diventa sempre più pressante l’esigenza di essere presente in modo attivo e pervasivo su canali come Facebook e Twitter, studiando strategie di social media marketing che facciano circolare il brand il più possibile.


Fonte: Booking
Vincenzo D'Angelo


martedì 22 maggio 2012

La cultura d'impresa.

Non esiste cultura d'impresa senza conoscenza.

Ma la conoscenza, spesso, è difficile da acquisire: richiede volontà e costanza, ma soprattutto il sacrificio della ricerca delle informazioni. Ed ancora più complesso risulta creare conoscenza in un settore, quello turistico, dove le competenze non rispondono quasi mai a criteri di conoscenza.

Intendo affrontare tre tematiche con la vision di chi vuole "vedere"  oltre i propri spazi, "ascoltare" oltre il limite del luogo, "riflettere" ben oltre i pensieri delle persone che ci circondano. E per fare ciò ho scelto di continuare sulla strada delle competenze multidisciplinari, coinvolgendo anche voi "pensatori" che mi seguite.

Sul prossimo post la Carryng Capacity ossia La capacità di carico.

Vincenzo D'Angelo


lunedì 21 maggio 2012

Come gestire la pagina su Google Plus?


Fin dal suo esordio Google Plus non ha fatto altro che far parlare di sé. E’ stato criticato, definito ghost town, dichiarato un fallimento e considerato solo una brutta copia di Facebook, o meglio una risposta poco riuscita rispetto al colosso di Mark Zuckerberg.

Nonostante tutto, ci sono buone notizie per Montain View. Negli ultimi tempi il social network ha guadagnato una significativa inversione di rotta. Un po’ influenzati dagli early adopter che hanno studiato e analizzato le sue potenzialità incuriosendo i loro follower, un po’ spinti dalla voglia di capire se può valer la pena investire, sempre più curiosi si sono aperti alle sperimentazioni per cercare di gestire al meglio profili e pagine su Google Plus.

Il mese scorso Michael Stelzner, fondatore del sito Social Media Examiner, ha pubblicato il 2012 Social Media Marketing Industry Report, frutto dello studio sull’utilizzo del Social Media Marketing nelle imprese, coinvolgendo circa 3800 marketer.  Dai risultati è emerso che Google Plus viene utilizzato dal 40% degli intervistati e il 70% ne vorrebbe approfondire la conoscenza.

Nonostante sia ancora molto difficile vedere i risultati in ambito alberghiero, qualche tempo fa vi abbiamo spiegato che uno dei potenziali punti di forza di Google Plus è l’effetto sul posizionamento sui motori di ricerca.

Per questo pensiamo che sia utile gestire al meglio le pagine di Google Plus e per facilitarvi il lavoro vi suggeriremo alcuni software e programmi per condividere e diffondere i post, analizzare le attività della pagina e scoprire come rintracciare profili interessanti da aggiungere alle cerchie.

Uno sguardo alle guide ufficiali di Google Plus

Per iniziare è interessante sapere che, oltre alla Guida di Google Plus che potete trovare nella vostra pagina o account accedendo dalle impostazioni, c’è anche una speciale guida G+ insider’s Guide, che offre direttive e utili consigli che vanno oltre le linee guida base.

Tra le risorse “How to” proposte potrete scoprire come creare un feed rss dei vostri post su Google Plus (perfetto per chi ha un blog della struttura), oppure come è possibile cercare pagine e profili Google Plus direttamente dalle serp di Google. Un altro aspetto interessante è che potete iscrivervi e interagire con i membri della community, per restare sempre aggiornati sulle ultime novità e chiedere consigli.

Qui di seguito vi mostreremo quali strumenti gratuiti potrete utilizzare per gestire la pagina su Google Plus.

Bottone +1

Partiamo dal nuovo pulsante condividi di Google Plus (1), di colore rosso e personalizzabile in base a dimensione e posizione. Come sapete, il tasto “+1” serve a esprimere un apprezzamento (un po’ come il “Mi piace” di Facebook). Ora, l’innovazione del nuovo button è che offre la possibilità non solo di condividere un commento, ma anche di renderlo visibile a una cerchia piuttosto che a un’altra.

Una volta che avete effettuato il vostro share personalizzato, il pulsante sarà nuovamente utilizzabile per condividere lo stesso contenuto con altri utenti. Sembrerebbe una copia del “Condividi” di Facebook, ma è solo un’ulteriore conferma dell’intento di Big G di integrare e rafforzare gli aspetti sociali con quelli della ricerca organica.

Per aggiungerlo al sito, visitate la pagina http://www.google.com/webmasters/+1/button/

Widget di Google Plus
Oltre al bottone sopra citato, ci sono altri elementi grafici da integrare al vostro sito. 

Gplusapi.appspot.com (2) vi permette di visualizzare gli ultimi post pubblicati con il numero di +1 e il link alla vostra pagina. Potete definire il numero di messaggi da visualizzare, lo sfondo e le dimensioni.

Strumenti per effettuare Statistiche
Utili per cercare le pagine dei competitor e misurare i risultati della propria.

Social Statistics (3) permette di visualizzare gratuitamente le statistiche delle pagine e dei post più seguiti su Google Plus, così da tenere sempre sotto controllo i trend del momento. E’ disponibile anche la relativa estensione di Google Chrome per visualizzare il grafico della propria pagina senza abbandonare Google, ma è efficace soprattutto per pagine con un alto numero di cerchie;

Allmyplus (4) è uno strumento che vi offre gratuitamente le statistiche del profilo o della pagina con numero di commenti, +1 e l’andamento dei post del corso del tempo, utile per il vostro hotel nella misurazione dell’engagement (Vedi articolo Google Plus per hotel: quando e a che ora è meglio postare);

Simply Measured (5) – a pagamento ma dotato di free trial – offre uno strumento gratuito che genera un report, esportabile in Power Point o Excel, sull’andamento dell’attività della pagina, l’engagement generato oppure l’analisi delle keyword all’interno dei  commenti;

Circle count (6) offre interessanti dati demografici sui profili, come genere, nazionalità o lavoro.
Analisi degli utenti più influenti

Alcuni strumenti per individuare gli utenti più influenti in base al numero di follower, interazioni e condivisioni in certi settori. Utile per scoprire cerchie interessanti di potenziali clienti a cui rivolgervi prima col vostro profilo privato, poi con la vostra pagina.

PlusClout (7) assegna un punteggio in base al grado di interazione del profilo, ottenuto da ampiezza delle sue cerchie, il contenuto generato e i feedback ottenuti. Si possono ordinare i profili per paese, città, professione e altri parametri;

FindPeopleonPlus (8) è figlio di PlusClout e oltre che mostrare il punteggio degli utenti offre la possibilità di cercare tra i propri contatti LinkedIn e Twitter tutti coloro che hanno anche un profilo su Google Plus. Interessante è la lista dei suggerimenti delle persone da seguire, da filtrare per diverse variabili;

Recommended Users (9) restituisce la lista delle persone da seguire a seconda degli interessi, utile per scovare categorie di utenti potenzialmente vicine alla vostra tipologia di clientela.
Estensioni dei browser

Concludiamo con le estensioni, cioè quei “mini programmi” da installare all’interno del vostro browser che permettono di analizzare Google Plus:

Extended Share for Google Plus (10): un applicazione di Chrome che permette di condividere un post di Google Plus su diversi social network;

G++ (11): potete integrare lo stream di Facebook e Twitter in quello di Google Plus, per Chrome e Firefox;

SGPlus (12): con questa estensione potete scegliere di postare commenti su Facebook, Twitter o LinkedIn direttamente da Google Plus;

Google + Notification (13): un’app che vi permette di visualizzare gli aggiornamenti di Google Plus da ogni pagine Web senza aprire necessariamente quella del vostro profilo o pagina

Come vedete gli strumenti sono diversi, interessanti e soprattutto gratuiti.

Fonti: Ninja Marketing, Social Media Examiner
Vincenzo D'Angelo

sabato 12 maggio 2012

Bachlink, come visualizzarli con Google Analytics.


Per ottimizzare la posizione del sito del vostro hotel sui motori di ricerca, come saprete, è di fondamentale importanza guadagnare link esterni che puntino al sito stesso. Per questo i vostri partner web dovrebbero investire molte risorse nella creazione di contenuti ottimizzati pensati per la ricondivisione e in campagne di link building e article marketing.

Da sempre su Google Analytics sono visibili tra le fonti di traffico i “referrals”, ovvero i link esterni da cui provengono visite al sito, ma da pochi giorni nella nuova sezione Social è disponibile un’analisi ancora più approfondita dei backlink uniti alle social mention che avete ottenuto in Rete. Scovare questi dati non è così semplice, ma noi vi aiuteremo a farlo.

Studiare i backlink  e le menzioni sociali che ricevete è fondamentale, sia per il SEO che per identificare i network e le community che interagiscono con i vostri contenuti e, di conseguenza, scoprire le pagine più apprezzate del vostro sito sulle piattaforme social.

Grazie a questi dati potrete individuare:
Le pagine più linkate e ricondivise da valorizzare: solitamente si tratta dell’home page, ma anche quelle delle offerte, dei servizi o di alcune caratteristiche particolari dell’hotel potrebbero generare un traffico o un interesse che vi erano sfuggito. Su quali piattaforme vengono maggiormente ricondivisi i vostri contenuti: compresi social anche meno conosciuti in Italia, come Deliciuous, Blogger, LiveJournal, Tumblr e blog stranieri su WordPress

Chi parla di voi: potreste ad esempio scoprire che ci sono molti Russi, Giapponesi o utenti di altri Paesi che fanno riferimento al vostro hotel. Questo dato potrebbe tradursi nella creazione di una versione del sito in lingua o di contenuti ottimizzati per lingue straniere meno valorizzate
Visitare i blog o i siti personali dove siete citati e controllare che cosa viene detto di voi: per questo basterebbe forse il Google Alert, ma con Analytics avrete un tracciamento più preciso

Come visualizzare backlink e social mention su Google Analytics

Diversamente dagli altri dati di Google Analytics, di solito reperibili in modo abbastanza intuitivo, questi report non sono semplici da visualizzare.

- 1 Innanzitutto si trovano all’interno dei nuovi Social Reports, dunque cliccate la voce relativa sulla barra sinistra sotto a “Traffic Sources”.
-  2 All’interno dei Social Reports cliccate la voce “Pages”, che vi mostrerà le pagine maggiormente condivise in un dato periodo sui social media e cliccate su uno degli URL in evidenza.

- 3 A questo punto si aprirà una schermata in cui potrete visualizzare tutti i social media su cui è stato ricondiviso il contenuto e cliccate in alto sulla linguetta “Activity Stream”

- 4 Cliccate in basso su “Events” e potrete vedere sia le singole persone che vi hanno condiviso e citato, sia i backlink diretti al sito.

- 5 Questi solo i dati relativi alla singola pagina che state analizzando: cliccando nuovamente in cima alla pagina su “ALL”, visualizzerrete invece tutti i dati di tutti i vostri contenuti nel periodo analizzato.

- 6 Se desiderare filtrare solo i backlink al vostro sito, basterà cliccare sull’iconcina verde che rappresenta i backlink. Per visualizzare invece la pagina da cui viene il link, cliccate sulla freccetta in fondo sulla destra dell’URl relativo e cliccare su “View Activity” -  ricordate che da qui, rispetto ai “referrals”, potrete vedere anche i link su siti esterni che non vi hanno veicolato traffico ma che vi portano comunque “link juice” utile al posizionamento.

Adesso tocca a voi: provate a visionare le menzioni sociali e i backlink che ricevete e cercate di capire come sfruttarli per incrementare il traffico e migliorare la vostra brand reputation.

Fonte: Booking 
Vincenzo D'Angelo