venerdì 24 aprile 2009

5 mosse per misurare il ROI sui social media


Oggi, i social media sono visti dai web manager come elemento indispensabile del marketing mix.

Secondo Google, il “networking” è destinato entro il 2012 a diventare la seconda attività online più diffusa al mondo, superando addirittura lo shopping, la comunicazione via e-mail e l’intrattenimento.

I siti UGC e i Social Network hanno cambiato il modo di navigare: tutto ruota intorno alle conversazioni-interazioni. Gli interlocutori si moltiplicano e le relazioni “one-to-one” sono diventate “one-to-many”, cosicché mai prima d’ora si è concretizzata la possibilità di diffondere tanto velocemente e con tanta ampiezza una notizia o un evento.

Chiaramente, per non restare indietro, anche gli hotel necessitano di stare dove i loro clienti stanno per la maggior parte del tempo che passano online e diventa sempre più vitale per gli albergatori trovare le strategie più efficaci per comprendere, controllare e sfruttare al massimo queste nuove realtà per ottenere pubblicità e visibilità a costo zero.

Per farlo, qualcuno già si affida alle migliori web agency, ma molti hotel medio-piccoli cercano di ottenere dei risultati da soli, magari ritagliandosi uno spazio su Facebook o Twitter, caricando i propri video su Youtube e partecipando a forum e blog del settore turistico.

Questo però, se non comporta sforzi di carattere economico, comporta senza dubbio una grande spesa di tempo e inventiva, e in molti si chiedono come sia possibile misurare concretamente il ROI derivato da questa attività.

Nasce lo SME: Social Media Optimization

Per gli esperti ed i consulenti del settore, fare in modo di ottimizzare la presenza del brand nei SM è diventato un nuovo, essenziale elemento del marketing mix.

Quello che viene oggi definito SME, “Social Media Optimization”, ovvero le tecniche per sviluppare la consapevolezza del brand e raggiungere un sempre maggior numero di clienti attraverso un posizionamento proattivo dell’attività o del prodotto sui SM, si sta già definendo come settore marketing autonomo, parallelo e complementare al SEO (Serch Engine Optimization).

E già le web agency stanno mettendo appunto metodi per connettere gli hotel a segmenti di utenti target in tutto il mondo, con strategie che comprendono:

* L’identificazione dei siti più adatti su cui promuovere l’attività, a seconda del profilo, dei clienti target e della demografica
* La creazione di contenuti e review per tutti i siti individuati
* Il supporto e monitoraggio costante alla partecipazione
* Il monitoraggio delle interazioni e delle risposte


Tutto questo per accrescere il traffico al sito ufficiale dell’hotel e al contempo migliorare il suo ranking, incrementando la quantità di contenuti forti e i link rilevanti da e al proprio sito.

Misurare il ROI dei SM in 5 mosse: basta chiederlo ai clienti

In effetti l’albergatore medio, per capire se la presenza della propria struttura sui SM sia stata efficace, potrebbe semplicemente chiedersi: “Ci sono stati più clienti da quando ho iniziato ad usare i SM? La mia attività è effettivamente cresciuta e ha venduto più prodotti o servizi?”.

La risposta potrebbe però non essere del tutto veritiera, perché ci sono molti fattori che influiscono sull’andamento delle vendite, a seconda del periodo dell’anno e del contesto economico, dunque se si vuole calcolare con più precisione il ritorno e l’efficacia delle proprie strategie di social networking, sarà necessario mantenere attiva la propria presenza sui SM, incrementare le iniziative proposte e verificare nel tempo il feedback dei clienti.

Qui vi proponiamo un possibile, semplice metodo in 5 step.

1. Gli scopi: che cosa si vuole raggiungere

Come per tutte le strategie di marketing, è opportuno individuare quali siano gli effettivi risultati misurabili che si vogliono ottenere:

- Aumentare la consapevolezza del brand
- Migliorare il ranking sui motori di ricerca
- Aumentare le prenotazioni

A questo si devono aggiungere altri vantaggi, come la possibilità di interagire con colleghi da cui acquisire informazioni utili e quella di promuovere non solo la propria attività ma anche la propria destinazione.

2. Il Piano: come raggiungere gli scopi

Un piano di social media deve essere predisposto sulla base dei propri scopi ma anche sulla base si quelle che sono le caratteristiche della propria attività: in questo modo si sceglieranno i canali più appropriati da sfruttare, come Twitter e Facebook, blog, forum, siti UGC, siti di video e photo saring.

3. Implementazione & esecuzione: mettere in pratica il piano

A questo punto le parole d’ordine sono “consistenza” nei contenuti e “costanza”. Una volta che si è creata un pagina su Facebook ad esempio, è importante coltivare le relazioni e mantenerle nel tempo. Se l’albergo compare su TripAdvisor, sarà meglio controllare ogni giorno le recensioni e se necessario essere pronti a rispondere.
Molti credono che anche solo realizzare un profilo aziendale su FB o essere presenti su TA possa portare un’immediata, positiva visibilità, ma non è così.

Per ottenere risultati tangibili, come un alto numero di testimonial “veri” che possano diffondere viralmente una buona opinione sul proprio brand, ci vogliono tempo, costanza e pazienza: potrebbero volerci mesi, o magari un anno per vedere i frutti di questa attività. Ma è necessario: senza intessere relazioni, senza avere il coraggio di parlare ed ascoltare i propri clienti, questo tipo di strategia perde ogni significato.

4. Misurare i risultati: che cosa hanno prodotto tempi e sforzi

A questo punto, dopo aver passato mesi a dare consigli su forum e scrivere contenuti rilevanti per blog e aver chattato con centinaia di persone su un SN, è necessario chiedersi quali sono i fattori misurabili deducibili dagli scopi definiti.

Sarà importante chiedersi:

- Come sono venuti a conoscenza i clienti della mia attività?
- Quale delle mie attività nel campo dei SM sta portando più traffico sul mio sito?
- Mi rivolgo al giusto target di persone e queste sono soddisfatte dei servizi che ho offerto loro?
- Ho effettivamente venduto più camere sulla base della mia attività sui SM?

Per ottenere queste risposte l’unico modo è monitorare attraverso quali canali i clienti siano venuti a conoscenza dell’attività.
Dunque è necessario chiederlo direttamente ai clienti che giungono al punto di conversione (prenotazione o richiesta di informazioni), attraverso un questionario cartaceo o meno, per esempio integrato nel sistema di booking online del sito ufficiale dell’hotel.

In questo caso, per confrontare i risultati e capire quale strategia sia più efficace o quale non lo sia affatto, può essere utile realizzare una tabella in cui si enunciano tutti i SM su cui si è intervenuti e il numero di clienti che hanno saputo dell’attività attraverso questi, e magari anche quelli che poi hanno effettuato una prenotazione

Esempio:

Sicuramente, qualcuno avrà letto dei post sui blog turistici, avrà ricevuto proposte o consigli utili sui forum in cui si è intervenuti, o avrà semplicemente trovato il sito ufficiale attraverso la ricerca generica o su TA.

Purtroppo attualmente non ci sono molti altri modi per verificare l’efficacia dell’attività sui SM: si può consultare Google Analytics per misurare il traffico, ma questa è solo una variabile.

5. Rivedere / Raffinare/ Ridistribuire: cosa funziona e cosa no

Ogni due o tre mesi, è opportuno aggiornare i risultati e capire quale attività possa essere migliorata e come possa essere coltivata e implementata quella che genera maggiori conversioni.

È importante ricordare sempre che ciò che conta è la relazione e la fidelizzazione del cliente: partecipare alle attività dei sui SM non deve tradursi in una mera strategia pubblicitaria, ma nella possibilità di offrire effettivamente maggiori e migliori servizi al cliente.



Fonte: Socialcomputingjournal.com
Vincenzo D'Angelo

martedì 7 aprile 2009

Come convertire le telefonate in prenotazioni


In momenti come questo è ancora più importante fare attenzione a come ottimizzare le strategie di conversione delle prenotazioni telefoniche.

Prendiamo spunto dal recente articolo pubblicato su Hotelmarketing.com da Doug Kennedy, esperto di hospitality e di conferenze sull’industria del
turismo dal 1989, per tornare a trattare di una strategia fondamentale del web marketing.

Infatti ancora oggi, mentre molti clienti cercano su internet le offerte migliori, sono ancora in
tanti (soprattutto italiani) a chiamare direttamente gli hotel, stanchi di estenuanti e talvolta poco efficaci ricerche online. Perché gli utenti preferiscono chiamare direttamente l’hotel
Non sorprende che con l’attuale flessione economica, gli utenti si rivolgano sempre più ad internet per cercare le migliori offerte del web, sebbene non sia un’impresa semplice. Con il numero sempre crescente di intermediari, l’emergere dei meta motori di ricerca come Sidestep e Kayak, con le oltre 20 milioni di review su TripAdvisor, con sempre più post sui SN, i navigatori sono sopraffatti da una quantità incredibile di informazioni – talvolta anche errate.

In effetti, dopo aver letto innumerevoli recensioni, talvolta contrastanti, aver guardato decine o addirittura centinaia di foto e video e aver visitato un sostanzioso numero di siti, molti utenti a caccia di offerte si ritrovano confusi e persino stressati dal processo decisionale.

E così alla fine tornano alla buona vecchia telefonata per parlare con una persona reale. Molti sostengono che così facendo possono capire il livello e lo stile del servizio che riceveranno in qualità di ospiti, oltre a poter tentare di spuntare anche un’offerta migliore.

Dunque è importante preparare il personale del front desk per catturare e convertire ogni possibile richiesta, al contempo migliorando le opinioni e presentando nel miglior modo possibile
le camere, i pacchetti e le offerte promozionali.

Booking ha già dato in passato una seria di indicazioni su quali strategie poter utilizzare per ottenere prenotazioni telefoniche (vedi articolo di Booking Blog “BB Tips – Consigli per la prenotazione telefonica”). Di seguito riportiamo invece gli utili consigli di Doug Kennnedy, pensati per raggiungere i migliori risultati:

Mantenimento della rate parity online e offline.

Mantenete salda la rate parity: anche se questo punto è stato trattato più e più volte, troppo spesso chi chiama un albergo si sente proporre tariffe diverse da quelle mostrate online, frustrando entrambe le parti.

Le tecniche di conversione del canale :

Istruite il vostro staff sulle tecniche di Conversione del Canale. Molte telefonate vengono fatte all’hotel solo perché i clienti vogliono ulteriormente verificare la migliore offerta:
riuscire a convertire queste chiamate in prenotazioni non solo vi farà risparmiare i costi di commissione delle OTA, ma farete anche in modo che chi chiama non finisca col scegliere un altro hotel sul portale di prenotazioni online.

Fornire le informazioni giuste al momento giusto Cercate di instaurare un rapporto personale con il cliente e non perdetevi d’animo nel momento in cui vi chiede seccamente di voler sapere solo il costo della prenotazione. Rispondete gentilmente che state verificando e al contempo chiedete: “Mentre le controllo il costo, ha bisogno di sapere qualcosa sull’hotel o l’area?”. Questo spesso aprirà la porta della conversione. Ovviamente sarà bene rispettare anche il cliente che risponderà: “No grazie, per favore mi dica solo il costo”. Ricordate che probabilmente queste
persone hanno già investito molto tempo cercando online.
In questo caso, una volta confermata la migliore offerta, il vostro operatore dovrà mantenere il controllo della situazione aggiungendo: “Come le sembra?” oppure “E’ quello che stava cercando?”, “Voleva qualcosa in particolare?”.

Evidenziare le offerte e gli sconti Preparate il vostro staff a far riferimento con abilità al costo “normale” della camera, per esempio la rack quello dell’alta stagione, rispetto al quale presentare il costo più basso, per evidenziare che si tratta di un buon affare:

“Questa camera solitamente ha il costo di X, ma nel periodo in cui vuole prenotare possiamo offrirle una tariffa speciale di Y”.

Non disponibile vs. esaurito

Ci sono molti hotel che fanno particolari offerte speciali, sconti e promozioni. Ovviamente chi chiama sta cercando la miglior tariffa e spesso in periodi di grande richiesta, come durante le vacanze o in occasione di eventi. Quando i clienti chiamano facendo riferimento a una determinata offerta per nome, non affermate che è “non disponibile”, bensì dite che è “esaurita”. Avrà un effetto sicuramente migliore.

L’importanza di tenere “la porta aperta”

Se al primo tentativo la prenotazione non avviene, preparate il vostro staff a invitare chi telefona a diventare un cliente, esprimendo il desiderio che richiami. Nei casi in cui è possibile, è bene offrire la possibilità di inviare una e-mail con i link relativi alla sistemazione di cui si è discusso e si può aggiungere una breve nota personale riguardante l’attuale situazione e la storia dell’hotel (questo in particolare è un passo importante per i resort e gli alberghi di lusso che vogliono superare i propri competitor).


Per concludere, citiamo le parole di Doug Kennedy, ricordandovi che è fondamentale studiare una strategia efficace per cercare di convertire in prenotazione ogni telefonata:

Oggi i clienti che chiamano sono sempre più agguerriti ed esigenti nel cercare di ottenere la tariffa migliore. Alcuni receptionist, e persino qualche direttore, sono convinti che “oggi chi telefona, vuole solo sapere il prezzo”. Ma allora che cosa si deve fare? È giusto passare tutta la giornata non a vendere, ma solo e soltanto ad elencare prezzi?

Bene, se volete tanti clienti quanti ne hanno tutti gli altri hotel del vostro settore, allora comportatevi come gli altri alberghi, dunque lasciare che chi chiama faccia solo domande sulle tariffe e che le decisioni vengano prese solo in base al prezzo. Se invece volete davvero fare più affari dei vostri competitor, allora sarà il caso di concentrarsi sul vostro team e in particolare i vostri receptionist.



Fonte: Hotelmarketing.com
Vincenzo D'Angelo

giovedì 2 aprile 2009

Tariffe flessibili, Offerte targettizzate, e mail marketing...


Nel clima economico attuale la maggior parte degli hotel stanno subendo una flessione fisiologica nelle vendite, ma la portata di questa flessione è variabile e può essere, almeno per il momento, contrastata con ottimi risultati attraverso iniziative di marketing online.

Oggi affrontiamo quindi 3 interventi utili per stimolare la domanda: pubblicare tariffe più flessibili per intercettare la sensibilità tariffaria dei consumatori, promuovere offerte speciali targettizzate e inviare promozioni via e-mail pur mantenendo la “rate parity” tra sito ufficiale e portali.

1. Pubblicare tariffe più flessibili

Riconoscendo che alcuni giorni della settimana o periodi dell’anno soffriranno di un calo della domanda, è necessario adottare tariffe più flessibili sul sito ufficiale e sugli intermediari per cercare di intercettare e stimolare la nuova sensibilità tariffaria dei potenziali clienti.

2. Promuovere offerte speciali più targettizate

Abbiamo già parlato di come usare gli eventi locali per promuovere offerte, incentivare il business ripetuto, portare traffico qualificato e targettizzare la comunicazione del sito.

Offerte stagionali, offerte last minute, offerte per meeting, congressi, eventi locali; in ogni caso, è importante che l’offerta porti un valore vero e sia confezionata pensando alle esigenze specifiche di un particolare segmento di clientela.

Anche in un periodo di crisi economica, vendere “esperienze di viaggio” e non semplici sistemazioni è uno dei modi migliori per rendere più efficaci la proposta online dell’hotel; uno “sconto del 5%” non avrà mai la stessa efficacia di un’offerta speciale “weekend romantico” o “offerta famiglia” in cui potenziali ospiti si possano rispecchiare per rispondere ai propri bisogni e desideri più profondi.

3. Inviare e-Mail con tariffe promozionali che mantengano la “rate parity”

L’e-mail marketing è uno dei più metodi più efficaci per comunicare con i clienti. Due elementi sono veramente importante; la crescita del database e il messaggio da comunicare. Assicuratevi che il vostro hotel stia raccogliendo indirizzi e-mail di ospiti (con legale autorizzazione all’utilizzo) e visitatori del sito (ad esempio con una semplice iscrizione ad una newsletter di eventi locali).

Il database, che sarà sempre aggiornato con nuovi contatti, permette di mandare regolarmente offerte che incentivino la vendita con “tariffe speciali” anche inferiori a quelle pubblicate sul sito (che dovranno invece mantenere la “rate parity” con gli intermediari).

Fonte: Booking
Vincenzo D'Angelo

mercoledì 1 aprile 2009

I migliori hotels su TA


Pubblichiamo oggi in esclusiva per i lettori di Booking Blog tutti i risultati di un’interessante ricerca sugli hotelin testa alle classifiche di TripAdvisor per le maggiori città turistiche italiane.

Lo studio è stato condotto dal Dott. Francesco Tapinassi, consulente sulla qualità dei servizi turistici e docente di web marketing alberghiero alla Luiss Business School e presentato in anteprima alla BIT 2009 durante il convegno sul Travel 2.0.

“Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un straordinario diffondersi dei social network turistici. Il WEB 2.0 offre grandi opportunità per le strutture ricettive, anche grazie ai siti che raccolgono i giudizi dei viaggiatori, che sono per il 70% positivi.”

Quali sono le caratteristiche salienti dei casi di successo?

Piccolo è meglio: gli alberghi di successo secondo gli utenti di TripAdvisor Dalla ricerca sugli alberghi più votati dagli utenti di TripAdvisor in 5 città italiane (Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli ) emerge un dato significativo: le strutture che hanno raggiunto le prime tre posizioni in queste destinazioni sono di piccole dimensioni. Nel 93% dei casi questi alberghi hanno meno di 45 camere, e di questi il 60% arriva a non più di 15 camere. Inoltre molti sono di recente costituzione (81%) e in alcuni casi sono presenti sul mercato da pochissimi mesi.

Conquistare la clientela e lasciare indietro i competitors: attenzione al Customer Care
Si tratta di hotel e residenze che possono ospitare un numero limitato di clienti, a cui offrono una grande cura del servizio ed un rapporto relazionale molto attento. Questa è la seconda caratteristica comune a tutte le strutture analizzate. Dalle interviste alla direzione emerge infatti che la qualità del servizio e la sensibilità ai bisogni degli ospiti (“ospite”, rispetto al termine “cliente”, è una definizione più allineata al sentire del management coinvolto dalla ricerca) è il vero elemento differenziante rispetto ai competitori (nell’88% gli alberghi analizzati hanno ottenuto il massimo punteggio proprio nella qualità dei servizi).

La “customer care” è individuata come il principale motivo del successo sul Tripadvisor dal 60 % dei direttori insieme alla relazione autentica con l’ospite (25%) ed ai servizi aggiuntivi (15 %). Il riconoscimento dell’impegno che l’azienda profonde per essere accogliente diviene un importantissimo strumento di marketing, e produce rilevanti effetti sul team building e sulla motivazione di tutti i collaboratori.

L’opinione del cliente rende vincente
Il “guest rating” è una grande opportunità per tutte quelle strutture ricettive il cui punto di forza è un grande orientamento al cliente, che sanno di poter sempre migliorare il proprio servizio anche grazie alla rilevazione della “customer satisfaction” digitale.

In relazione a Tripadvisor, nell’86% dei casi, il management rileva la straordinaria opportunità che il ranking ottenuto offre alla visibilità della propria azienda (in grado di originare fino al 65% delle prenotazioni) , e che tale risultato ha effetti diretti sulle revenue, essendovi una stretta correlazione tra il successo ottenuto e la disintermediazione, sebbene nel 23% degli alberghi oggetto della ricerca non sia possibile riservare direttamente attraverso un form di booking on line.

La direzione inoltre, nel 75 % dei casi non risponde alle reviews e nell’86% non attua alcuna politica di incentivazione alla redazione dei giudizi, ad ulteriore conferma che i risultati ottenuti non derivano da azioni dirette ad incrementare il numero dei giudizi, ma solo dal desiderio degli ospiti di condividere le loro esperienze nella community virtuale di viaggiatori.

Non sono le stelle e la posizione ad influenzare i clienti, ma la qualità Lo “star rating” non trova immediate corrispondenze nel guest rating: alle prime posizioni si trovano infatti alberghi a 2 stelle (11%) a tre stelle (32%) e a 4 stelle (25%) , mentre il 32% sono strutture extralberghiere. Anche la location non sembra influire in modo significativo. Infatti, se nella maggioranza dei casi (70%) le strutture sono ubicate in centro, anche alberghi semicentrali e periferici hanno ottenuto posizionamento e punteggi molto elevati. I siti web delle strutture analizzate non si caratterizzano per l’uso di tecnologie interattive: soltanto due strutture hanno il guest book pubblicato, mentre il richiamo ai social network non risulta applicato nel 75% dei casi. Anche il logo di Tripadvisor è quasi sempre assente dalle pagine web (86 %) e soltanto una struttura ne ha un richiamo in Home Page .

Il rating ed il ranking su Tripadvisor trova ampia corrispondenza anche negli equivalenti strumenti di punteggio e posizionamento nelle due principali Travel Agency On Line (Venere e Booking.com), con immediati effetti nelle prenotazioni intermediate.

La ricchezza dell’Italia: alberghi piccoli e attenzione al cliente

La hotellerie italiana è caratterizzata dalle piccole dimensioni aziendali,con un numero di camere contenuto e dalla poca diffusione dei gruppi e catene alberghiere. Tale dato è considerato, da molti, un punto di debolezza rispetto ai vicini competitor, come Francia e Spagna.

Il successo su Tripadvisor sembra indicare invece che le strutture premiate abbiano caratteristiche più allineate all’offerta del nostro paese. Una grande opportunità viene offerta quindi a tutti quelle aziende che hanno sempre fatto della soddisfazione del proprio ospite il principale obiettivo da raggiungere, della qualità dei propri servizi il primario elemento di distinzione, della serietà e della professionalità dell’accoglienza il cuore di una politica attenta e fidelizzante.

Tutti questi elementi sono ciò che risulta più gradito dagli internauti che scrivono giudizi sul web. Il loro numero cresce con ritmi fino a qualche mese fa impensabili, e la loro opinione condiziona le scelte degli altri viaggiatori.

Tutto questo rende ogni giorno di più il tema della qualità percepita come centrale nel management di una struttura ricettiva.

Fonte: Booking
Vincenzo D'Angelo

Calo delle presenze, cosa fare...


A quanto pare lo scorso anno le tariffe medie degli hotel sarebbero scese addirittura del 12 percento a livello internazionale. Questo è quanto emerge dai dati elaborati da Hotels.com attraverso l’Hotel Price Index. Una caduta dovuta sicuramente al fantasma della flessione economica, che ha spinto molti albergatori in tutto il mondo a tagliare il costo delle camere per venire incontro alla ridotta capacità di acquisto dei viaggiatori.


L’Hotel Price Index di Hotel.com registra una caduta delle tariffe alberghiere in USA e nel mondo Nel dicembre 2008 i costi degli hotel sono stati un decimo più bassi di quelli del 2007 e le tariffe delle camere solo per l’1% più alte del gennaio 2004, quando fu lanciato l’Hotel Price Index. L’HPI™ di Hotel.com, per rimanere il più possibile attendibile e veritiero, traccia i costi reali pagati per ogni camera d’albergo, piuttosto che le tariffe pubblicizzate: si basa infatti sui prezzi effettivi pagati dai clienti di 68.000 hotel in 12.500 destinazioni in tutto il mondo.

Nello specifico, i dari odierni riguardano le tariffe alberghiere del periodo ottobre-dicembre 2008 rispetto a quelle degli stessi mesi l’anno prima.L’HPI traccia i prezzi reali pagati per stanza dagli utenti di Hotels.com nel mondo usando una media ponderata basata sul numero delle stanze vendute in ognuno dei mercati in cui opera l’azienda.

Dall’analisi è emerso che New York resta la destinazione più costosa tra quelle prese in esame: nel periodo ottobre-dicembre 2008 le tariffe medie risultavano intorno ai 255 dollari, comunque oltre il 22% in meno rispetto a quelle dello stesso periodo nel 2007.

Washington DC è invece l’unica destinazione che ha registrato un forte aumento dei costi, pari al 10%, rispetto all’anno precedente, si pensa a seguito dei viaggi volti ad assistere all’insediamento del nuovo Presidente.

Tra gli altri risultati, l’HPI rivela anche quali sono state le mete privilegiate dell’inverno 2008 a livello internazionale: per gli Americani in viaggio, le destinazioni preferite sono risultate Londra, Parigi, Roma e Hong Kong.

Le offerte continuano a crescere: è il momento giusto per viaggiare

Come ha dichiarato anche Carl Sparks, general manager di Hotels.com:
“Nel quarto trimestre dell’anno, proprio nel momento in cui hanno dovuto affrontare un contesto difficile e impegnativo, gli hotel, per riempire le camere, hanno raccolto la sfida stendendo un tappeto rosso ai viaggiatori come mai si era visto prima. Le strutture seguitano tutt’oggi a offrire allettanti tariffe e fattori di valore aggiunto, così continua ad essere il momento migliore per prenotare viaggi ed assicurarsi grandi affari”.



Fonte: Hotelmarketing.com
Vincenzo D'Angelo

Yapta, Farecast e il Revenue Management...


Non bastava la possibilità di monitorare in tempo reale l’andamento delle tariffe dei voli aerei, adesso gli utenti possono anche controllare e prevedere l’innalzamento e l’abbassamento dei prezzi delle camere degli hotel. Questo grazie ai nuovi servizi offerti da Yapta e da Farecast, di recente acquistata dal colosso Microsoft.

Interessante a questo proposito Patrick Landman di Xotels su Wiwih.com, riflette: “A che serve adesso il Revenue Management se tutti sono capaci di prevedere e quindi aspettare a prenotare quando le tariffe sono più basse?”

Yapta: da oggi massimo controllo su tariffe aeree e alberghiere Su Yapta.com è possibile non solo tracciare i prezzi dei biglietti aerei, ma da poco è anche disponibile un sistema di monitoraggio e comparazione delle tariffe alberghiere di ben 110.000 hotel a livello internazionale. Gli utenti,

oltre a poter essere allertati via e-mail sull’andamento dei voli che hanno scelto, potranno selezionare gli alberghi a loro più congeniali, registrarsi e essere informati costantemente se e quando il costo delle camere scende relativamente al periodo d’interesse.

Yapta è capace di riunire le tariffe alberghiere più basse anche di più hotel contemporaneamente e mostrarle al navigatore in un grafico che presenta visivamente l’oscillazione del costo nel tempo. Si può persino personalizzare gli alert, a seconda che si desideri riceverli quando il costo scende o sulla base di una frequenza stabilita (ogni giorno, ogni settimana, ecc). Ovviamente, come in altri siti, anche su Yapta si potranno selezionare gli hotel sulla base di diversi filtri: prezzo, stelle, servizi.

Ciò che rende Yapta estremamente utile e funzionale è il fatto che sia possibile comparare i costi di viaggio senza dover impazzire a controllare continuamente l’andamento dei prezzi di hotel e voli.

In poche parole, si è avvertiti in tempo reale sulle tariffe più basse e si possono azzardare sempre più vantaggiose prenotazioni lastminute.

Con Farecast costi di hotel e aerei non hanno più segreti

A differenza di Yapta, Farecast non traccia l’andamento delle tariffe, ma basandosi sullo storico dei costi di un albergo o di una certa tratta aerea, è capace di fare realistiche previsioni sul loro innalzamento o abbassamento nei sette giorni successivi, cosicché anche in questo caso l’utente sarà in grado di acquistare sempre nel momento in cui il prezzo è più basso.


Albergatori allerta: strategie RM più efficaci

I nuovi mezzi di monitoraggio e previsione delle tariffe offerte da Yapta e Farecast e presto anche da altri, possono creare problemi agli hotel che utilizzano alcune tattiche RM, ma potrebbero essere invece il pretesto e la sfida per migliorare e rendere più efficaci le proprie strategie di Revenue Management.

Per gli hotel potrebbe rivelarsi l’opportunità per educare meglio i consumatori e offrire sconti sulle prenotazioni anticipate, di fatto tornando alla classica “Early Bird Offer”. Una cosa è certa: a causa di questa crescente trasparenza, gli albergatori dovranno stare più attenti con gli abbassamenti di prezzo dell’ultimo momento.

E voi che ne pensate? Davvero siti come Yapta o Farecast potranno essere un ostacolo alle strategie di Revenue Management?

Fonte: techcrunch.com
Vincenzo D'Angelo



I nuovi strumenti di Trip Advisor: fidarsi è bene, ma non fidarsi è ancora meglio


Già in precedenza abbiamo spiegato come gli strumenti messi a disposizione di albergatori ed operatori del settore turistico da parte di TripAdvisor siano spesso un’arma a doppio taglio. Basti ricordare il servizio “Ratings & Reviews Widget”, che permetteva di mostrare sul proprio sito frammenti di recensioni, foto e voti degli utenti ma che portava gli stessi fuori dal sito ufficiale per reindirizzarli su TA e poi sui siti degli intermediari per le prenotazioni (vedi articolo di Booking Blog “Le recensioni di TripAdvisor sul sito dell’hotel? Un possibile invito a prenotare tramite gli intermediari”).

Oggi TripAdvisor lancia un nuovo servizio per aiutare albergatori, managers, proprietari di ristoranti e attrazioni turistiche a gestire al meglio la propria presenza sul sito, l’Owners’ Centre. Ogni attività esistente su TripAdvisor avrà una pagina personale da cui poter attivare diverse azioni gratuite in modo molto semplice e diretto.

Alcuni degli strumenti disponibili possono essere senz’altro utili e vale la pena sfruttarli. Vediamo quali.

Avvisi in tempo reale: sapere sempre cosa dicono di te Una delle funzioni più utili del servizio è la possibilità di ricevere sulla propria casella di posta elettronica delle notifiche in tempo reale ogni volta che qualcuno lascia una recensione sul proprio albergo, in modo da poterne prendere immediata visione e possibilmente, se si tratta di qualcosa di negativo, rispondere il più tempestivamente possibile.

Attraverso l’avviso sarà possibile anche ricevere istruzioni su come aggiornare le schede delle proprietà e caricare video e foto.

Promuovere la struttura attraverso l’Award Badge Se il vostro albergo è stato insignito di un qualche riconoscimento attribuito dagli utenti di TripAdvisor (ad esempio l’Hotel rosary garde di Firenze, selezionato tra le 100 offerte migliori nel mondo 2009), una cosa interessante è quella di poter caricare nel proprio sito un badge distintivo che riporta tali riconoscimenti: un modo efficace per influenzare positivamente i visitatori.

Box con recensioni: meglio evitare Un’altra possibilità offerta è quella di pubblicare dei box personalizzati con pezzi delle più recenti recensioni. In questo caso bisogna però tenere presente due fattori importanti che rendono sconsigliabile l’utilizzo di questo strumento.

Per prima cosa, se vengono pubblicate delle recensioni negative, anche queste andranno a comparire sul vostro sito con ovvie conseguenze. Inoltre come già spiegato, sul pannello compariranno link diretti a TripAdvisor che svieranno i potenziali clienti dal vostro sito andando immancabilmente a interrompere il processo di conversione e magari li indirizzeranno a prenotare su uno degli intermediari a cui TripAdvisor è collegato.

Una possibile alternativa, se si desidera mostrare ai navigatori quello che di positivo dicono di voi su TripAdvisor, è riportare direttamente delle citazioni, magari proprio nella homepage o in una sezione apposita del sito, senza però creare link diretti che conducano fuori i clienti. Chi poi vorrà dare un’occhiata a tutte le recensioni su TripAdvisor, potrà farlo autonomamente, ma non dal vostro sito.


Fonte: Hotelmarketing.com
Vincenzo D'Angelo